martedì 26 gennaio 2010

Dal Corriere della Sera del 16/01/2010

IL CONTENUTO DEL DOSSIER «MAL'ARIA DI CITTÀ»
Legambiente: «Emergenza smog»
Napoli, Torino e Ancona maglie nere
Nella classifica delle polveri sottili situazione «grave» anche a Milano, Roma e Venezia



(Ap)MILANO - Smog, polveri e rumore assediano i centri urbani, con l'inquinamento alle stelle in tutta Italia: Napoli, Torino e Ancona guidano la classifica dei superamenti dei limiti di legge (35 giorni in un anno) per le concentrazioni di Pm10 (polveri sottili), rispettivamente con 156, 151 e 129 giorni. Questo, in sintesi, il contenuto del dossier «Mal'Aria di città» di Legambiente, realizzato in collaborazione con il sito lamiaaria.it, che annuncia anche la partenza delle «vetrine antismog» in varie città. A Palermo, Potenza, Bologna, Milano, Roma, Genova, Torino, Taranto, Firenze e Civitanova, infatti, alcune boutique attrezzeranno le vetrine con mascherine antismog e slogan contro l'inquinamento, che per l'associazione è «un'emergenza nazionale» per cui «servono urgenti provvedimenti strutturali».
MILANO E ROMA - La situazione è «grave», dice Legambiente, anche a Milano con 108 giorni di superamento, a Roma con 67 e Venezia con 60. Mentre, rileva l'associazione, Lombardia ed Emilia-Romagna sono le regioni in cui si registrano valori critici per tutte le città monitorate, seguite da Piemonte (7 su 8) e Veneto (6 su 7). Secondo il dossier, «nulla di buono è stato fatto nemmeno sul fronte ozono che nei mesi estivi ha fatto registrare livelli record: dal primo gennaio 2010 è entrato in vigore il limite per la protezione della salute umana di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni in un anno, ma oltre la metà delle città monitorate nel 2009 non rispettava questo limite (32 su 50)».

IN PIANURA PADANA - La Pianura Padana si conferma come «area critica» anche in questo caso con 8 città tra le prime dieci per superamenti del valore di legge. Al primo posto troviamo Novara con 83 superamenti, seguita da Alessandria (73), Lecco (70) e Mantova (68). E anche le grandi città non sono riuscite a rientrare nei limiti: Milano (51), Genova (46), Bologna (42), Torino (40) e Roma (34). A livello regionale la maglia nera va alla Lombardia, dove 9 città su 10 hanno superato di molto il limite di legge sull'ozono: «Il traguardo di un livello accettabile della qualità dell'aria - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - è purtroppo ancora lontano».

CHI INQUINA - La principale fonte di inquinamento atmosferico a livello nazionale è rappresentata dal settore industriale, responsabile del 26% delle emissioni di Pm10 e del 23% di biossido di azoto (NO2), del 79% di ossidi di zolfo (SOx) e del 34% di idrocarburi policiclici aromatici. A seguire, i trasporti, con il contributo maggiore attribuibile ai trasporti su strada con il 22% delle emissioni totali di Pm10, il 50% di NO2, il 45% di CO e il 55% di benzene.

IL TRAFFICO - A Roma e Milano il traffico veicolare emette circa il 60% delle polveri sottili e degli ossidi di azoto; a Napoli contribuisce per il 50% del Pm10 e a Torino per oltre il 50% circa di NOx. Un'emergenza, osserva Legambiente, »sanitaria prima ancora che ambientale«: nel 2006 l'Organizzazione mondiale della sanità ha dimostrato, con uno studio sulle principali città italiane, che riportando i valori medi annuali di polveri sottili al di sotto della soglia stabilita dalla legge (40 microgrammi/metro cubo) si potrebbero evitare oltre 2.000 morti l'anno.

IL RUMORE - Ma, avverte il dossier, anche l'esposizione al rumore provoca notevoli effetti negativi sulla salute e la qualità della vita. Eppure, secondo il rapporto Istat «Indicatori ambientali urbani 2008» su 110 capoluoghi di provincia, a fine 2008 sono solamente 68 i comuni che hanno approvato un piano di zonizzazione acustica (5 in più rispetto al 2007). Rispetto ai provvedimenti concreti delle amministrazioni, secondo quanto riportato dal dossier, Milano aveva lanciato un importante segnale con l'Ecopass, ma i suoi risultati benefici sono terminati. A Roma, una delle città con tasso di motorizzazione tra i più alti al mondo - 76 auto ogni 100 abitanti, cioè oltre il triplo di New York (20) e il doppio di Londra (36) - «i provvedimenti decisi dal comune non hanno fatto altro che lasciare sempre più spazio al trasporto privato». Ultima proposta, davvero «discutibile - afferma Legambiente - è l'idea di inaugurare il nuovo circuito per il Gran premio di Formula uno in un'area quotidianamente intasata dal traffico». Ed i governi nazionali che si sono succeduti «dal 2001 ad oggi - denuncia il dossier - hanno finanziato per il 67% delle risorse della Legge obiettivo le infrastrutture stradali». Ad oggi, conclude Legambiente, «l'unica politica messa in campo è la rottamazione delle vecchie auto». (Fonte: Ansa)

Nessun commento:

Posta un commento