martedì 26 gennaio 2010

Dal Corriere Adriatico

Smog, Ancona al terzo posto in Italia
Nel 2009 superato per 129 giorni il limite delle Pm10. Legambiente: “Misure inadeguate”


Ancona L’isola pedonale in centro, un mobility manager ingaggiato per migliorare la viabilità cittadina, il divieto di transito per i veicoli non catalizzati, gli incentivi alle bici elettriche. Semplici palliativi che non bastano a risolvere il problema dell’inquinamento da polveri sottili in città, visto che Ancona si piazza al terzo posto nella classifica nazionale delle città più inquinate d’Italia stilata da Legambiente. Nel corso del 2009 il capoluogo dorico ha superato per ben 129 giorni su 365 il limite di concentrazione di Pm10 previsto dalla legge, che fissa una soglia giornaliera di 50 æg per metro cubo. Questo tetto, secondo le normative anti-smog, può essere superato solo 35 giorni nell’arco dell’anno di riferimento, mentre nel 2009 la soglia è stata oltrepassata per più di un giorno su tre. Già in passato gli sforamenti ripetuti dei limiti fissati per le Pm10 avevano dato delle grane all’amministrazione cittadina. Anche giudiziarie: nel maggio scorso l’ex sindaco Fabio Sturani e due funzionari comunali addetti alla mobilità avevano ricevuto un avviso di chiusura indagini in cui si ipotizzava il reato di “getto pericoloso di cose”.

La procura li accusa di non aver adottato iniziative idonee a ridurre il traffico veicolare in città, fondamentali secondo il magistrato, per limitare l’emissione di Pm10 nonostante nelle rilevazioni superassero i limiti di guardia. Adesso ci risiamo, come denunciano i risultati del dossier “Mal’Aria di citta” presentato ieri mattina da Legambiente in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it, che apre la campagna sull'inquinamento atmosferico per sensibilizzare e informare i cittadini.

Un triste primato

“Un triste primato del quale non si può essere certo orgogliosi - commenta il circolo Legambiente ’Pungitopo’ di Ancona -. Da troppi anni ormai siamo costretti a constatare la pessima qualità dell’aria di Ancona e l’inefficacia delle contromisure adottate”. Secondo uno studio condotto da Legambiente nel 2007 insieme ad altre associazioni, “due mali affliggerebbero l’aria di Ancona: il traffico e il porto, con le sue molteplici e varie attività”. I rimedi, secondo l’organizzazione ambientalista, “andrebbero cercati agendo su entrambi i fattori. Bisogna non solo incentivare i mezzi pubblici, ma anche operare scelte concertate ed efficaci per la sostenibilità delle attività portuali”.

Già l’altro ieri l’Arpam aveva segnalato che il 2009 s’era chiuso con un bilancio fallimentare per la qualità dell’aria ad Ancona, con dati anche peggiori di quelli forniti ieri da Legambiente, almeno per quanto riguarda il nodo critico della viabilità in fondo all’asse nord-sud. Secondo i dati diffusi dall’ Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente nelle Marche, è nel capoluogo di regione, precisamente in via Bocconi, il luogo che tra gennaio e dicembre dell’anno scorso ha fatto registrare il maggior numero di sforamenti (134) della soglia prevista per le poveri sottili.

lorenzo sconocchini,

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